domenica 27 maggio 2018

LIBRO FANFICTION

Ho cominciato a impaginare i capitoli della fanfiction Annoiati Pericolosi in modo che, una volta finito, lo faccia rilegare.
Spero non escano troppe pagine... comunque devo fare almeno 5 copie.
Dubito che le darò a qualcuno, ma pazienza.
Costerebbe di meno che farne solo una.

Mi sto ancora chiedendo una domanda: se lo mettessi poi in vendita online a gratis, avrei dei problemi di copywright?
Indagherò.
Intanto guardo tra i libri di pubblico dominio. Credo che sia tra loro...

sabato 26 maggio 2018

IMPASSE E...

Ho un blocco nella storia per la madre di RoBe sono rimasto bloccato su una scena. In verità prima non lo ero. 
Avevo pensato a un capitolo estremamente civettuolo: del sano pettegolezzo tra ragazze (esiste?), dove una parla e l'altra è meno propensa sia ad ascoltare che a parlare.
Avevo in mente una conversazione estremamente fluida dove tutto quello che si doveva dire doveva essere detto. La mia felicità era immensa.
Il problema lo ebbi nel momento in cui provai a scrivere: non ricordavo più nulla.
Ora ho come un ago nel cervello che m'impedisce di accedere a quel ricordo. Tutte le altre versioni che ho ideato non mi piacciono e le sento poco convincenti.
Mi manda ai matti.

Vabbeh. Intanto pubblico la lettera XI di Annoiati Pericolosi e penso all'ipocrisia perbenista dei miei personaggi: leggo e scrivo le loro lettere, ma nel frattempo penso a quello che (per lo meno alcuni di loro) pensano realmente.


venerdì 18 maggio 2018

Il mio personaggio preferito e aggiornamento

Mentre pubblico la sesta lettera di Annoiati Pericolosi, pubblico anche il mio personale pensiero su uno dei personaggi dell'opera originaria: Cecile.
E' sempre stato il mio personaggio preferito, tranne quando l'ha interpretata Uma Thurman. Ho sempre detestato il suo innamorato, forse perchè io avrei voluto rivedere il suo fiore sbocciare: ho sempre pensato che quello scemo fosse più interessato alla sua verginità...
Ovviamente, una versione contemporanea è ben diversa da quella che ci si può aspettare ad una diciottenne dei giorni nostri.
Di lei mi è sempre piaciuta l'ingenua freschezza in cui si approccia alla vita e a quello che sa che ci si aspetta da lei: allevata per essere oggetto di un uomo (perchè quello è il suo dovere) e del tutto incapace di avere delle vere relazioni con gli adulti, con cui non sa relazionarsi perchè non ha conosciuto il mondo reale.
Un personaggio contemporaneo ovviamente sa di essere una persona non subalterna al ruolo di madre/moglie, forse, e sicuramente non è rimasta chiusa dentro una teca di cristallo in mezzo al nulla.
Più smaliziata quindi della versione originale, spero di poter infondere alla mia cecilia la spensierata gaiezza che molte diciottenni hanno e che riescono a mantenere in maniera quasi disarmante. Spero che comprendiate: de conoscerò tre o quattro di adolescenti, tutte figlie di amici o mie nipoti, tutte loro tendono al grande errore di credersi già adulte, comportarsi come tali e sembrare allo stesso tempo incredibilmente bambine.
Contrariamente ai loro coetanei maschili che spesso sono identici ai trentenni (per colpa dei trentenni, più che degli adolescenti), le ragazze sono come un camaleonte continua a trasformarsi senza avere una forma definitiva, ma continuando a mantenere un incredibile nota di freschezza: che una donna abbia sessanta, cinquanta, dieci, trenta, vent'anni, rimarrà sempre una fanciulla.
L'uomo no: o rimane un bambino capriccioso, o diviene un uomo dall'animo dell'eroe che si sognava di essere da bambino... spiederman!

giovedì 17 maggio 2018

FUGA

Da una parte ho il blocco dello scrittore, dall'altra la fuga dalla realtà... 
Soprattutto perchè non riesco a dedicarmi al mio lavoro, quello vero, quello che ci si aspetta che io faccia.

mercoledì 16 maggio 2018

Nickname e aggiornamenti

Dopo aver pubblicato un nuovo capitolo di Annoiati Pericolosi, ho voluto cominciare una nuova divagazione sul mondo online.
Oggi parlerò (anche se forse usare verbi come parlare e scrivere è un po' arduo) di Nickname.
Perché? Perché è il soprannome che ognuno di noi usa online. 
Anche il mio, quello con cui scrivo su questo blog, è un nickname... E intendo quello da cui deriva FraDeMi... Questo perché, contrariamente alle persone che si dicono normali (cosa che per me non sono), non amo rivelare la mia identità, soprattutto quando si parla di condividere le mie passioni.
Questo non è dato da nessuna motivazione psico-infantile e neanche per paura di subire qualche forma di umiliazione (se subissi bullismo o maltrattamenti online, reagirei alla stessa maniera che nella mia vita reale), ma è proprio perché non voglio che nessuno sappia che sono io a scrivere. 
Ma io ho una motivazione della coniazione del nome Franco De Michele: sono... come dire... una cosa di famiglia, ma la maggior parte di noi usa qualcosa che è più personale, più privato.
Un tempo erano solo dei nomi scelti per necessità, dovevano essere per lo più credibili.
Nel mondo letterario esistono numerosi autori che per un motivo o per un altro hanno celato la propria identità al mondo per poter avere rispetto e considerazione. 
Una delle autrici che mi viene in mente fu Mary Anne Evans, conosciuta come Giorge Elliot, autrice che, visto lo stile di vita che ora non sembrerebbe così scandaloso, dovette usare uno pseudonimo per poter essere presa in considerazione nel mondo letterario. Quando si svelò al mondo come autrice, dovette faticare ancora molto per essere accettata.
Con l'arrivo dell'era digitale, però, l'utilizzo degli pseudonimi è diventato sia più spregiudicato che più legittimo: spesso online ci si apre più di quanto si dovrebbe e l'anonimato nel nickname permette di essere se stessi, ma soprattutto non subire ripercussioni anche nella nostra identità ufficiale.
Forse è per quello che si usano per lo più nomi fantasiosi.
Così si può diventare Figli della Luna, Cantastorie, Fiori Selvatici, Fate Parlanti, Spiriti Irrequieti, fino a diventare parenti con i nostri personaggi preferiti e tipi di frutta.
Trovo sempre molto interessante vedere cosa viene scelto come nome fittizio: lo trovo estremamente rassicurante, anche se è un nome che parla di morte, che non è mai vera assenza di vita.
Una mia amica, ad esempio, usa da anni lo pseudonimo online Fragolalidia, pseudonimo che ogni tanto credo senta parecchio pesante, fors'anche perché ormai è un'adolescente, ma non riesce a separarsene. Con quel nick è entrata in forum, ha aperto blog, giocato online, ha litigato e vissuto nel mondo virtuale per tanto tempo. Il suo nick nasceva da due elementi più che ovvi:
  • Le fragole, perché ne andava matta, ma col tempo ne era diventata allergica;
  • Lidia, nome usato, a suo dire, da alcuni poeti latini per celare il nome della donna amata.
In tutto ciò ho sempre pensato che volesse essere la velenosa donna amata in segreto, in verità so che era solo perché il vero nome veniva nascosto (pur risultando credibile) e in quel periodo era davvero in fissa per le fragoline di bosco. Sicuramente il suo vero nome era ben celato e le fragole... davano un non so che di leggero al tutto. A suo tempo, credo che non avrebbe mai pensato che quell'identità fittizia diventasse così preponderante nella sua vita, e invece... invece.
E la stessa cosa succede anche agli altri?




Che poi... è mia convinzione che J.K.Rowling abbia voluto imitare J.B.Fletcher


lunedì 14 maggio 2018

domenica 13 maggio 2018

DIFFERENZA ANAGRAFICA TRA GLI ANNOIATI E I LEGAMI PERICOLOSI

Mentre pubblico il IV capitolo (lettera III), ho cominciato a notare come abbia dovuto cambiare le età.
In primis, ho voluto maggiorenne la piccola e ingenua Cecile, l'ho fatto per amor proprio più che per lei. Gli ho alzato l'età abbastanza da non farmi schifo.
Poi è saltata fuori l'età della Presidentessa. La donna ha solo 22 anni, mentre nella mia storia, per ovvie esigenze di copione, gliene ho dati di più.
Ho reso tutti più grandi, sopratutto perché, traslando nella nostra società, a me paiono tutti troppo poco credibili.
Quando, rileggendo il libro, ho visto che (insomma!) la presidentessa aveva già 22 anni, non ho potuto fare a meno di ridere, pensando alla mia versione italiana e contemporanea. La Marchesa considera la Presidentessa spacciata per la sua veneranda età e per la lunghezza del suo matrimonio. E' infatti sua opinione affermare che se, ormai ventiduenne e sposata da ben due anni, non era ancora caduta in tentazione, era bel che perduta.
Ho ancora una certa indecisione sull'età precisa dei due cospiratori: sicuramente più di trenta, ma... anche più di quaranta?

sabato 12 maggio 2018

ESERCIZI DI STILE E AGGIORNAMENTI

Un mesetto fa RoBe mi ha chiesto che scrivessi una storia. Una del genere che piace a sua madre. E' stato più un esercizio di stile, anche perché non è un genere che tratto.
Io preferisco scrivere storie di cappa e spada, fantastico oppure giallo introspettivo, non di certo un libro a metà strada tra la narrativa e il rosa.
Che poi sono entrambi generi che non mi escono particolarmente fluidi. Nei fatti l'inizio è stato un po' difficile e sinceramente ci sono delle cose che mi stonano, ma sono a circa tre quarti della prima stesura (quella a mano) e quindi dovrei dare più senso quando trascriverò tutto al pc.
Poi vediamo cosa vuole fare.
Magari la fanfiction che ho cominciato mi aiuterà a scrivere meglio dei sentimenti delle persone, o comunque qualcosa di più rilassante. 

Giusto. Ieri ho aggiornato Annoiati Pericolosi. Non penso che aggiornerò sempre così spesso, ma per ora... chissà, magari in giornata riesco a fare la lettera del Visconte.

giovedì 10 maggio 2018

Pubblicazione fanfiction: Annoiati Pericolosi

Ho appena pubblicato i primi due capitoli della mia fanfiction.
Ne ho pubblicati due solo perchè sono correlati.
E' la versione riveduta e corretta di Les liaisons dangereuses (Relazioni Pericolose o Legami Pericolosi che dir si voglia), il romanzo romanzo epistolare di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos.
Quando dieci anni fa lessi questo romanzo (e poi vidi le versioni cinematografiche americane con le varie ambientazioni) non potei fare a meno di chiedermi come sarebbe stato se i personaggi fossero stati contemporanei.
Diciamocelo: certe cose rilette ora fanno sorridere, mentre altre fanno piangere proprio perché non sono cambiate...
Visto che ho deciso di cimentarmi in una fanfiction, mi sembrava doveroso provare con quest'opera.
Essendo ambientato nel XVIII secolo ci son notevoli differenze tra i protagonisti originali e i miei, ma spero di mantenerne l'essenza.
Ho visto che non hanno mai scritto nulla su quest'opera. Magari ci sono fanfiction sui film, chi lo sa!
Io preferisco rimanere fedele all'originale, lo trovo più rassicurante.

Il titolo che ho scelto è: Annoiati pericolosi.
E' ambientata a Milano, soprattutto perchè è la mia città universitaria e per questo la conosco bene.
Non potrei mai ambientarla in grandi città come Roma o Torino: le ho viste solo come turista e comunque ne coglierei meno le sfumature, non che pensi di riuscire a metterle... ma non si sa mai.

E ora vediamo come va!

lunedì 7 maggio 2018

PRIMA FANFICTION

Ho deciso di sperimentare, oltre alla condivisione di racconti totalmente originali, anche la condivisione di una fanfiction.
Questa sarà una doppia novità: sia per la condivisione che per la scrittura della storia.
Leggere sull'argomento (ironicamente nemmeno una fanfiction) mi ha fatto venir voglia di provarci.
Credo però che leggerò qualcosa, tempo permettendo. Il mio problema è che tra i libri e il lavoro non so come conciliare il tutto. La cosa buona è che, essendo online, posso accedere più facilmente anche a questo tipo di letture, un po' come con kobo... o con kindle.
Mi manca il profumo della carta, quando leggo così, ma non posso non amarne la comodità.
Personalmente, penso che non avrò mai una casa abbastanza grande da contenere una libreria grande come la vorrei, né a tempo a sufficienza per leggere tutto quello che voglio.

FANFICTION

Iscrivendomi in un sito di Fanfiction, non ho potuto non interessarmi sull'argomento. Non immaginavo ne potessero esistere di così tante versioni anche se, come RoBe mi dice sempre, pure tutte le storie dei fumetti Marvel e Dc, per non contare i nostrani Diabolik, Tex (su questo avrei da ridire) e, soprattutto, Dylan Dog (ricordo ancora un aspirante sceneggiatore che parlava del suo Dylan Dog) non sono altro che fanfiction (che la Bonelli mi perdoni).
Intuivo, ovviamente, la spropositata quantità di racconti scritti dai fan, ma lo shock è stato un altro: non immaginavo fosse tutto così tanto etichettato.

Se infatti le storie originali si distinguono per lunghezza:
  • Microstoria;
  • Racconto;
  • Racconto;
  • Romanzo Breve;
  • Romanzo;
O per genere:
  • Narrativa;
  • Rosa;
  • Gialli;
  • Horror;
  • Formazione;
  • Fantasy;
  • Fantascienza;
  • ...
Nella narrativa poi, si sa, si spazia dal sentimentale, al drammatico alla commedia (come nei film). Parlando in maniera sessista, poi, abbiamo la Narrativa se gli autori sono uomini, la Narrativa rosa se glia autori sono donne. Ma andremmo fuori tema. 
Le fanfiction sono molto più complesse nella loro suddivisione. Nelle loro definizioni prendono spunti da ogni dove, visto che è proprio da ogni dove che può nascere una fanfiction. Fumetti giapponesi, romanzi fantasy, leggende di vario tipo, telefilm, videogiochi... perfino le persone realiVIP per lo più, entrano nel mondo delle fanfiction, diventando loro stessi personaggi.

Ma partiamo dalla struttura della fanfiction. Si suddividono per lunghezza e struttura:
  • Drabble: 100 parole o meno.
  • Flash Fiction: 500 parole o meno, ma sempre più di 100.
  • One Short: storie che hanno più di 500 parole ma che comunque si concludono in un solo capitolo.
  • Songfic: a quanto pare esistono pure queste: storie in cui una canzone è la struttura musicale sulla base su cui scrivere una storia. Credo di aver comprato un libro simile, tempo fa: il suo nome è Deandreide, indovinate chi è l'autore di quelle canzoni?
  • PWP: "Porn Whithout Plot" o "Plot? What Plot?". Personalmente credo sia più corretta la seconda versione perché ha un che di divertito. Ok, ritiro. 50 sfumature di grigio è in questa di categoria. Esempio palese della maggior parte della letteratura erotico/spinta contemporanea e non (io personalmente ho letto solo Fanny Hill e Latex e quest'ultimo mi fa ancora sanguinare gli occhi per lo squallore) dove mentre leggi sai che non c'è alcuna trama, come ogni porno.  La storia quindi non ha struttura, trova solo degli espedienti per far arrivare ad un amplesso.
  • RRS: "Round Robin Stories". Storie a più mani. Una deliziosa idea vecchia come il mondo, ma sempre molto interessante. Molto pericolosa se non c'è una buona alchimia e uno stesso livello tra gli autori, ma potenzialmente una delizia. Permette che ognuno crei e si immedesimi nei personaggi a lui/lei assegnati, ad esempio, e dia una certa freschezza alla storia che quindi ha una vitalità migliore di come potrebbe averla altrimenti. Sappiamo tutti di non essere Lev Tolstoj, no?
  • Meta-fic: "Fiction Metafisiche" (credo). In queste storie i personaggi sono coscienti del loro status di personaggio creato dalla penna di uno scrittore. Questo permette loro di interagire con i personaggi della realtà del loro autore, che sia esso stesso che un qualunque lettore.  Personalmente capisco molto bene quest'idea: nel mio cervello ho persone e non personaggi e spesso li sento che mi urlano contro; a volte ci litico e a volte vinco io, altre volte vincono loro.
Finito di decidere di che struttura è la propria storia, si sceglie di scrivere (o di leggere) scegliendo le caratteristiche dei personaggi:
  • Canon (o canonica): quella che, oggettivamente, è fanfiction. Tu prendi i personaggi per quello che sono, nel bene e nel male, nei loro punti di forza e quelli di debolezza, con i loro caratteri e i loro difetti, per poi immergerli in una storia tutta propria. Questo genere di racconto posso capirlo. Se amo un personaggio, lo amo per quello che è, per quello che ha fatto e quello che la sua natura gli farebbe fare. E' un difficile, difficilissimo esercizio di stile. 
  • OOC: acronimo di Out Of Character, ovvero "fuori dal personaggio". Questo tipo di fanfiction presenta personaggi fittizi di varie opere a cui viene stravolto il carattere a seconda di come lo vorrebbe il fanautore (mi piace questo termine: fanautore. Lo userò da qui in giù e nei prossimi post sull'argomento, se ci saranno) seppur non centri nulla con l'originale. Questa è la scelta che non capisco. Mi ricorda un fidanzato, o una fidanzata, che vuole cambiare la propria metà. Ma se vuoi cambiarla, perché dici di amarla? Non l'ami per come è? Non si ama mai nessuno per come può diventare. Non dubito, però, che ci siano opere che necessitino di personaggi OOC, altrimenti non avrei lanciato tanti libri contro i muri (e l'ho fatto parecchie volte).
  • OC: "Original Character", "Personaggio Originale". Ovviamente si parla di nuovi personaggi creati dal fanautore che interagiscono con quelli originali o che, semplicemente, vivono nel mondo fittizio creato da qualcun altro. Non so quanto sia necessario che venga segnalato, visto che credo sia statisticamente probabile che vengano creati nuovi personaggi spalla il 90% delle volte... 
Oltre ai personaggi, possono variare gli scenari. In questo caso si hanno le:
  • AU: "Alternative Universe", "Universo Alternativo". Essenzialmente, tutti i fumetti Marvel e DC sono diventati fanfiction AU per poter sopravvivere fino ai giorni nostri. Delle AU, a quanto pare, esistono di diverse versioni. I personaggi possono essere catapultati in ambientazioni storiche e regionali totalmente diverse, oppure cambiano da un certo punto della storia in avanti (o indietro). Insomma: non ti piace il finale? Inventatene uno tuo. 
  • What if...?: "E se?". Esatto. E' una variante dell'AU che, a mio parere, potrebbe essere eliminata, ma che a quanto pare per un fanautore è un'importante differenza. Praticamente, un evento originale della storia cambia (che ne so: Milady the Winter non fa uccidere il Duca di Buckingham ne I Tre Moschettieri) e questo comporta un cambiamento radicale all'interno della trama.
  • Crossover: sono quelle storie dove vengono presi personaggi diversi da opere diverse, che per qualche motivo ci piacevano o che, semplicemente, andrebbero bene per interpretare quel determinato ruolo. Un esempio eclatante è stato un film del 2003: La leggenda degli uomini straordinari (che ora wikipedia mi dice essere liberamente tratto da un fumetto). Se non lo conoscete: guardatelo, vi spiegherà ogni cosa sull'argomento. Questo potrebbe anche essere individuato con i Personaggi, ma ho preferito metterlo nell'ambientazione perché mi sembrava più adeguato.
  • Spoiler: se un autore legge/vede/sente qualcosa che non è ancora uscito ufficialmente in Italia o che, comunque, in molti possono non aver letto... ecco: avvisa il lettore che può scoprire qualcosa che non vorrebbe sapere.
Personalmente non capisco l'esistenza delle AU e delle sue sottocategorie. Mi spiego: se tu scrivi una fanfiction, è ovvio che è un universo alternativo, perchè non è la storia originale. Tutte le fanfiction, in fondo, sono delle AU per ovvie ragioni: non sono originali, ma varianti di un tema.

Scelti personaggi e ambientazioni, bisogna visualizzare in quale altra categoria rientra la propria storia.
Qui allora si parla di variazioni del genere che, se si parlasse di un libro, sarebbe narrativa. la Narrativa, contrariamente ai film, non si hanno vere e proprie distinzioni di genere. Si bypassano tutte le questioni di "fantasy", "fantascienza", "horror", etc, solo per un motivo: scegliendo l'argomento letterario (e non) di fanfiction, tendenzialmente si sceglie il filone base. Insomma: se leggi una fanfiction sui Miserabili o I tre moschettieri, sai cosa ti aspetti, come sai cosa ti aspetti se ne leggi uno su Star Trek. Quindi, capirete, che le fanfiction comunque rientrano nella narrativa. Che poi ci siano anche i generi canonici, quello dipende da sito a sito.
Si parla quindi di un mondo di sottocategorie che riguarda, solitamente, la sfera cinematografica.
Ci sono:
  • Generale. Essenzialmente quello che se fosse originale, rientrerebbe nella categoria narrativa. Non ha un genere preponderante, nemmeno una coppia ben precisa su cui dovrebbe ruotare tutto. E' semplicemente una storia.
  • Angst: "Angusto". Credo sia abbastanza esplicito il termine per comprendere che chi legge racconti simili è per leggere il proprio personaggio del momento passare momenti di angoscia, furia, angoscia furiosa o angosciosa furia. Sentimenti cupi, quindi, che turbano l'anima.
  • Dark: "Scuro", "Oscuro". Come da nome, è un genere cupo, che tratta argomenti cupi e violenti.
  • Death: "Morte". Come da copione, parla di argomenti delicati come la morte.
  • Fluff: Non so dare una traduzione italiana, ma essenzialmente le storie che risiedono in questo genere sono delicate e leggere, senza una particolare intensità emozionale, anzi: serene. Complimenti a chi riesce a farle.
  • Whump: "Tonfo". Parla di maltrattamenti. Non per anime delicate, per intenderci.
  • Hurt/Comfort: "Ferire/Confortare". Situazioni dove ci sono situazioni di disagio o comunque non facili, tristi, che feriscono, e che porta quindi a cercare conforto l'uno nell'altro. Personalmente non pensavo potesse esistere perché il cercare di confortare qualcuno e quindi le dinamiche di un rapporto tra persone di fronte alla sofferenza di uno dei due mi sembrava normale... a quanto pare non lo è.
Prima di parlare di un altri "avvertimenti" delicati, passiamo al tipo di pubblico che uno vuole avere. Si avvisano quindi i lettori che non tutti i racconti sono adatti a tutti (e infatti in tutti i siti che ho visto, se si vuole aprire un racconto segnalato come per "adulti", devi essere iscritto e iscritto come adulto), avviso quanto mai necessario, a mio parere. La suddivisione è di due tipi: quella cromatica da semaforo che non sto a spiegare e una più specifica. Queste categorie variano a seconda dei siti, eccone alcuni esempi:
  • G/Per tutti/K: racconto che può leggere chiunque;
  • Pg: leggibile anche dai bambini sotto i 13 anni;
  • K+: bambini accompagnati;
  • Pg13: dai 13 anni in su;
  • +14/T: dai 14 anni in su
  • Pg15: dai 15 anni in su;
  • 16+: dai 16 anni in su;
  • Nc17: dai 17 anni in su;
  • R/18+/M: per maggiorenni.
Queste categorie determinano esplicite limitazioni:
  • se un racconto è per tutti non può avere tematiche sessuali o di violenza; 
  • per i preadolescenti c'è solo un'introduzione alla sfera sessuale, alla morte o alla violenza e il linguaggio deve essere accessibile e privo di volgarità;
  • Per gli adolescenti gli argomenti sopracitati devono essere più approfonditi, ma comunque calibrati, così come i toni;
  • Per i maggiorenni, si avvisa il lettore che ci potrebbero essere descrizioni approfondite di argomenti che possono urtare certe sensibilità. Se si parla di violenza (fisica e non) verrà quindi trattata solo in questa fascia. Argomenti complessi per, si spera, menti che possono rielaborare il tutto. In alcuni siti, infatti, viene segnalato anche "linguaggio", in modo che il lettore sa che se nel racconto o no vengono scritte parole pesanti.
Da qui, quindi, ora parleremo di sessualità e altri avvertimenti segnalati che sono più "scabrosi".
Un capitolo a parte va nel momento in cui l'argomento romantico diventa predominante (o anche se è solo accennato) e che autore, ma soprattutto (credo) il lettore, vuole essere a conoscenza per sapere se leggere o no una storia. Parliamo delle coppie. Se nella letteratura da libreria, infatti, l'argomento è qualcosa da mettere nella letteratura rosa (sempre più spesso declinata in chiave erotica), qui è immerso direttamente in quello che è letteratura da fanfiction. Se, come me, pensavate che le coppie non erano di particolare interesse, scoprirete che invece hanno una notevole importanza.
Bisogna infatti segnalare qual è il tipo di intreccio amoroso predominante:
  • Slash: omosessualità maschile. Esatto. Sono storie dove due personaggi maschili si innamorano dando un senso, o semplicemente una cornice alla storia. Si può quindi parlare di storie di un qualunque genere (horror, noir, generale, commedia) dove c'è la sotto trama dell'amore di due uomini, oppure un romanzo rosa che ha come due protagonisti due uomini con (forse) un altro genere in sfondo o a fare da spalla. Per quanto ho capito: una delle più famose coppie del mondo delle fanfiction è Harry Potter e Draco Malfoy, reputo la cosa piuttosto stupefacente, ma immagino abbia un suo perché.
  • Femle Slash: omosessualità femminile. Leggi il punto precedente cambiando il sesso. rimanendo su Harry Potter, a quanto ho capito la più famosa coppia di lesbiche per i fan potrebbe essere Hermione Granger e Pansy Parkinson, ma nulla a confronto della loro controparte maschile. 
  • Shōnen'ai: altra omosessualità maschile. Indica le fanfic che contengono storie d'amore omosessuale maschile prive di scene di sesso. A quanto pare è una categoria diversa perché dono fanfiction riservate a manga e anime.
  • Yaoi: come sopra, solo con scene di sesso.
  • Shōjo-ai: Altra variante di omosessualità femminile. corrispettivo del gentil sesso dello Shōnen'ai.
  • Yuri: varante femminile dello Yaoi.
  • Het: eterosessualità. Anche chiamate "No Slash" in alcune parti. Per par condicio, bisogna dire se ci sono o no storie d'amore eterosessuali. Però qui non ci sono sotto categorie che ti dicono se ci sono scene di sesso e se queste sono esplicite o no. 
Sulla questione "coppie", permettetemi un appunto. E' vero, personalmente leggo poca letteratura omosessuale, ma in verità leggo pochi libri dove il rapporto romantico è un argomento preponderante. Questo mi ha fatto molto pensare: è vero che una bella storia spesso ha in sé un'appassionante storia d'amore, ma l'editoria tradizionale è davvero così bigotta da avere così pochi libri con elementi omosessuali? Oppure sono gli stessi autori e lettori di fanfiction che non li comprerebbero mai per vergogna, uccidendo il mercato prima che possa nascere? Ho la certezza che esista un marcato, seppur piccolo, che parla dell'omosessualità, sia come romanzo rosa che in altri generi, ma perché non è grande come quello delle fanfiction? Forse la risposta potrei anche trovarla da me, ma non ne ho voglia.
Tornando alla questione "definizione di fanfiction", ma rimanendo sempre nella questione "letteratura rosa/erotica", ci sono altre due categorie da segnalare ad alto contenuto sessuale:
  • Lemon: "Limone", probabilmente preso in contrapposizione con il lime, essendo di un gusto più acceso ed acido. si parla, qui, di erotismo spinto
  • Lime: "Lime" (non esiste un nome diverso in italiano per il frutto, mi sembra). Gli argomenti in questione venogno trattati in maniera più soft.
Per intenderci: 50 sfumature di grigio nacque come fanfiction erotica, visto la sua fama sarà stata Lemon.
Poi ci sono altre segnalazioni per evitare che ci siano fraintendimenti con il lettore, ovvero i partner multipli:

  • Partner multipli: ci sono più di tre persone coinvolte in maniera romanitca o sessuale.
  • 3some: rapporto romantico e/o sessuale di tre persone.
  • 4some: rapporto romantico e/o sessuale di quattro persone.
  • MoreSome: rapporto romantico e/o sessuale più persone.
  • Crossdressing: travestiti, specificando che sia un travestitismo riguardante il sesso opposto
  • Cross gender: Uno o più personaggi sono del sesso opposto rispetto alla storia originale.
  • Sadomaso, o più semplicemente SM, che non chiede spiegazioni.
  • Mpreg (male pregnancy): gravidanza maschile. 
Ci sono poi argomenti più pesanti che non necessitano di spiegazioni:
  • Incesti;
  • Relazione Adulto/Minore (vorrei vedere io se segnalassero con il termine pedofilia quanti userebbero questa scelta)
  • Non Consensual, ovvero Stupro (altro argomento pesante che viene segnalato e che, forse, letto in italiano farebbe interagire con più attenzione);
La cosa interessante è proprio il segnalare tutto con chiarezza, avvisando il lettore che sa già cosa deve aspettarsi. Senza fraintendimenti o allusioni: si va dritti al punto. 
Se si fosse sempre così, sarebbe tutto da un lato più semplice, dall'altro più complicato: doversi sempre mettere in una categoria... per lo meno, a me mette ansia.

Concludo con una cosa e una soltanto: sì, lo so che gli autori di fanfiction si chiamano Fanwriter, ma l'amore per il temine fanautore mi pervaso l'anima.

domenica 6 maggio 2018

PROFILO ONLINE

Su EFP ho dovuto cominciare a pensare a scrivere qualcosa. Non tanto il racconto, intendiamoci, quello al momento non è ancora neanche su carta, figuriamoci su PC e online.
Stavo parlando del profilo. Cosa che, del resto, non ho ancora messo neanche in questo blog, ora che ci penso.
Come direbbe RoBe... Quanta pazienza!
Essendo una di quelle persone che non vive attraverso un social network di qualunque tipo e preferendo sia il contatto umano che l'alienazione di un libro (sono vecchia maniera), non comprendo molto l'idea del Profilo.
Ne ho spiato qualcuno, ma spesso c'erano comunicazioni di servizio, citazioni di canzoni o frasi ad effetto. Non le ho capite e, personalmente, non cercavo nulla di simile: voglio davver presentarmi.
Ho cominciato così a cercare online (digitando semplicemente "profilo online") e tra i primi "articoli" che sono comparsi c'è stato questo, del Corriere della Sera: I sette peccati di un profilo online.
Tralascerò la reazione di fastidio che mi ha dato questo titolo, la mia esigenza di scrivere un profilo per lo meno decente mi ha imposto di guardare cosa dicesse.
Nulla di utile, se non evitare di fare errori grammaticali.
Altro titolo odioso è stato questo: Come far brillare il vostro profilo online. Non l'ho capito.
Ho deciso quindi di cambiare ricerca e optare per "Come scrivere un profilo online" e il primo link parlava di scriverne uno per un sito di appuntamenti e... Toh! Lo erano anche tutti gli altri!
Non volendo rinunciare alla speranza di incontrare qualcuno nella vita reale prima che online, ho deciso di cambiare i termini della ricerca.
Senza lasciarmi scoraggiare, ho cercato: "scrivere un profilo personale", finendo subito in uno degli ennesimi WikiHow... Parlando di un profilo personale, ha un che di credibile ed essenziale:

  • nome, cognome ed età;
  • hobby ed eventi speciali del passato;
  • le proprie passioni;
  • breve descrizione di se stessi e della propria vita;
  • Se disponibile, segnalare quali sono le persone speciali della propria vita o gli eroi che stimi profondamente;
  • Riassumere il proprio profilo in una frase.
Questa serie di consigli sono date per chi vuole scrivere un profilo personale con tanto di nome reale, quindi va benissimo, a parte un paio di cose che reputo ridondanti... Sì, questo mi ha aiutato. Sinceramente? Non avrei mai pensato che un WikiHow potesse farlo.

Proviamo? Proviamo, ovviamente declinandolo secondo le mie necessità.

Chiamatemi Franco De Michele.
Non ho tanti hobby quanti ne vorrei, soprattutto per pigrizia.
Dovrei essere più responsabile e lavorare di più, un po' per amor proprio, un po' perché, insomma!, dovrei davvero farlo.
Detesto il silenzio ad una tavolata di amici, ma mi piace quello dato dalla complicità.
Mi piace viaggiare, ma ho pochi soldi e non apprezzo quei pacchetti lowcost che, alla resa dei conti, non ti fanno visitare nulla.
Detesto chi pensa che tutti dovrebbero condividere le sue passioni e gli italiani che vedono solo pasta.
Odio gli spaghetti. 
Amo le serate passate a ridere.
Vorrei avere una casa in pietra con un camino, in mezzo a un bosco.

Rappresento perfettamente la mia generazione: nella continua ricerca di qualcosa e perennemente insoddisfatto, con dentro una rabbia con tante origini e nessuna spiegazione.
Non riesco ad essere una persona romanticamente ottimista, o solo romantica, o solo ottimista, ma amo la passione, per qualunque cosa.
Amo tutti gli idealisti del mondo, perché amo l'idea dell'ideale.

Odio l'afa, ma si sa: la odiano tutti.

Sono Fra_De_Mi


Ci ho lavorato un po'... ho cancellato certe ovvietà e ne ho tenute altre. Spero vada bene... al massimo, col tempo, ne scriverò un altro.

sabato 5 maggio 2018

INFORMAZIONI INUTILI MA IMPORTANTI

Sono appena trovato e messo un avatar perfetto per EFP...
A nessuno sembrerà vero, ma sto provando del sincero orgoglio.


Non so ancora se sono quello bianco o quello nero....

venerdì 4 maggio 2018

APRIRE I BATTENTI

Ho sempre amato inventare storie. Dico davvero: è da prima di saper scrivere che invento storie.
Per varie questioni, però, non ho mai avuto la predisposizione di condividerle. 
RoBe, qualcuno di cui (temo) parlerò molto, alla fine mi ha convinto a farlo e con il farlo mi ha anche aperto a qualche sfida. Non scrivere, quindi, solo storie che piacciono a me, ma anche scrivere qualcosa che non è nella mia natura scrivere.
E' così che ho cominciato parecchi racconti, sparsi in blocchetti sparsi, e che mi ha fatto aprire due account diversi: uno per questo blog e uno per EFP, sito italiano di fanfiction. Abbiamo anche discusso anche di usare altri siti di fantiction e/o altri portali per il blog, ma... diciamo che alla fine ho fatto queste scelte e ora aspetto un po', prima di pensare ad espandermi.
Credo sia già faticoso così... almeno per me.
Vi chiederete, se per caso siete entrati in questo blog, cosa mi ha spinto ad aprirlo... cosa che a quanto pare è fondamentale per aprire un blog, tra l'altro.
La mia riposta è semplice: non avendo nessuno con cui parlare della mia segreta ossessione per la scrittura (che fa ridere in molti, visto la mia dislessia), ho pensato che questo fosse un ottimo modo per sfogarmi.
Nel tempo ho deciso di fare alcune cose... in modo da auto-incentivarmi (e magari di far piacere ad altri lettori):
- Parlare delle mie difficoltà come scrittore;
- Parlare delle storie che pubblicherò su EFP;
- Parlare delle storie che non pubblicherò su EFP;
- Scrivere articoli su argomenti di vario interesse;
- Scrivere, scrivere, scrivere...;
- Far tacere RoBe, dimostrando che, sì: alla fine l'ho fatto;
- Vedere dove porta.

E voi? Volete farmi compagnia?

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