venerdì 17 agosto 2018

Aggiornamenti e... gialli da leggere.

Oggi è stata una lunga giornata di aggiornamenti.
Sinceramente, non so neanche se sia finita.
Ieri ho pubblicato 2 capitoli di Annoiati Pericolosi:

Pensavo di pubblicarne altri, ma alla fine impegni e stanchezza me lo hanno impedito.
Ho però pubblicato oggi un discreto numero di capitoli.
Non sono tanti, tendenzialmente sono piccoli, tranne quello in cui Visconte racconta alla sua Marchesa cosa ha fatto una volta tornato a casa.
La cosa che ho sinceramente trovato divertente è leggere prima la lettera che scrive alla sua Ambasciatrice, poi il racconto che spiega come e quando lo ha scritto.
Nell'originale prima c'è il resoconto e poi la lettera, visto che Valmont la manda alla sua ex amante e la stessa deve poi finire a Madame Tourvel.

Comunque la cosa più stancante è stata quella di mettere tutti i link.

Tra poco la storia comincerà a deviare dall'originale e mi viene da dire "finalmente".
Personalmente trovo il modo di parlare di Visconte un po' troppo sboccato, preferisco le allusioni della Merturi, il che è assurdo perchè sono l'unica persona che scrive tutto.
Nel resoconto del Visconte, quando lui parla di Costanza, è l'unico momento in cui l'allusione è più velata. Anche con "la Cavallona" è stato vago, ma l'allusione è più concreta.
Fosse stato per lui sarebbe stato più volgare, ma dire "sono state così tanto a gambe aperte che ora cammineranno male" non mi piaceva così tanto da tenerlo scritto.
Anche se mi ha fatto ridere... forse perchè conosco uomini che lo dicono, ma a sproposito. 


Evitiamo ora di parlare di me e mettiamoci a fare un po' di commenti su altri lavori.
Di recente RoBe mi ha fatto installare un'app per leggere Kindle Gratis.
Non amo particolarmente l'e-book, preferendo di gran lunga la carta, ma non potevo non notare la grande utilità di questo genere di possibilità. Sinceramente: amo le biblioteche, ma non prendere in prestito libri, perché mi ci affeziono e non voglio restituirli. La possibilità comunque di leggere prima di comprare un libro è per lo meno utile: certe nefandezze che ho letto e ho comprato le ho odiate e mi hanno fatto odiare la mia sfortuna. Nei fatti, ora faccio attenzione quando compro libri che non sono saggi.
L'e-book gratuito però permette di conoscere libri prima di comprarli.
Un po' come l'anteprima: se i primi capitoli della storia ti piacciono, o comunque non ti dispiacciono, puoi permetterti di comprare il libro... perché quando vai in libreria lo puoi sfogliare il libro: è giusto che tu possa sfogliarlo anche online.
Ne avevo letto uno su Kobo, che è la premessa di romanzo breve che fa da premessa a un libro. In sé carino, ma non entusiasmante, forse perché non capisco come mai un italiano che parla di fantasy crea i personaggi americani e non nostrani...
Con Kindle Gratis, comunque ho potuto prendere qualche libro... in verità ne ho comprati parecchio, ma è stato più per la foga. evitando i libri rosa...
Uno di questi libri che ho scaricato mi ha fatto innervosire tanto da cancellarlo dal cellulare (univa una pedanza nel ripetere quanto la protagonista fosse giovane e di talento e quanto vivesse in uno ambiente di lavoro misogino che la prendeva in giro... dirlo va bene, ripeterlo anche, ma non posso leggerlo 25 volte in un minuto! Passa oltre! Non è compiacere un pubblico femminile, è pedanza e se non so io cos'è la pedanza!! Sì: tendo ad esserlo) e passare al successivo.

Sto parlando proprio del libro di cui voglio parlare: Come Sabbia tra le dita, di Matsumoto Saicho.
https://scribacchinoxpassione.blogspot.it
Fonte: feltrinelli.it
Comprato per caso gratuitamente nell'anteprima.
Non so se devo l'apprezzamento per questa storia per l'odio che ho provato per il primo, ma non posso negare che sia stata una lettura piacevole.
La storia è ambientata all'inizio degli anni '60, con la morte di un signore sulla cinquantina.
Ci vorranno tre mesi perché si scopra chi è l'uomo trovato strangolato e sfigurato sulle rotaie. Un brav'uomo dal passato integerrimo ed altruista.
Gli indizi poi sono esigui: l'accento dei due uomini (il deceduto e l'uomo con cui era stato visto poco prima, nonché il maggior indiziato per la sua morte) e un nome: Kameda, probabilmente il nome di un amico comune.
Ad indagare c'è l'ispettore Imanishi che pian piano districa il mistero, viaggiando per tutto il Paese, scrivendo lettere e indagare persino sull'origine e la distribuzione degli accenti giapponesi. Quest'ultimo un vero tocco di classe a mio parere.
La lunghezza dei tempi è credibile (se non fosse che in Italia non riceveresti mai la risposta di una lettera in 4 giorni... soprattutto negli anni '60) ma non eccessiva, anche perchè l'autore a il buon gusto di tagliare corto e passare al sodo.
Il libro non è lungo, ma è scritto bene.
Trovo una certa propensione verso alcuni personaggi del commissario (intuizione che lo porteranno in fretta - dati anche i tempi fisici delle indagini - a scoprire la verità) un po' troppo forzato, ma sicuramente non ci sono fronzoli eccessivi, né tanto meno eccessive pappardelle compiacenti e retoriche. E' insomma, scritto in maniera piacevole: è facile da leggere e non ti viene voglia di sbatterlo contro il muro (il che è una fortuna: avendo letto l'ebook sarebbe stato il mio cellulare).
C'è un'arma del delitto insolita (non capirò mai i giapponesi e le loro insolite armi del delitto) che a volte stride e a volte no, ma è comunque leggibile.
Il periodo storico è stato molto attento per la storia, anche se il mio paragone va a Norvegian Wood di Murakami, dove gli anni '60 sono molto sentiti e profondi (libro con cui sento un profondo legame, come ogni primo libro di un autore o di un popolo che leggo). Certo Parliamo dell'inizio degli anni '60 da una parte e la fine dello stesso decennio dall'altra, quindi sono diverse generazioni con diverse esigenze sociali.

O forse è solo che questo è un giallo e l'altro non lo è...
ma in fondo questo libro ha appagato un po' le mie esigenze di lettore nel periodo estivo: perchè come molti, amo leggere gialli in estate, ma in più (colma proprio di Norvegian Wood) amo leggere libri giapponesi nello stesso periodo.


Ah... le abitudini. Ci fanno essere ciò che siamo.

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