domenica 17 giugno 2018

IL DUOMO DI ORVIETO E IL SUO MAESTRO: LORENZO MAITANI

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Duomo di Orvieto
FONTE: https://i.pinimg.com/
Il Duomo di Orvieto, ora indiscusso capolavoro dell'Italia centrale, fu iniziata il 13 novembre del 1290 su volontà di papa Nicolò IV che benedisse la prima pietra posata per la costruzione. Il primo progetto fu eseguito in stile romanico da parte di un artista tutt'ora sconosciuto e la direzione dei lavori fu data a Bevignate da Perugia, sostituito nel '95 da Giovani Uguccione (a cui si devono i primi dettagli gotici) per poi passare all'inizio del secolo successivo a Lorenzo Maitani.
Purtroppo, quando Lorenzo Maitani arriva a Orvieto, il duomo rischiava il crollo: problemi strutturali ne minacciavano la durata e, assieme a quelli, si fecero sentire le esigenze cittadine che chiedevano un rinnovo culturale.
L'unico capace di adempiere entrambe le cose era, ai loro occhi e a quelli della storia, uno solo: Lorenzo Maitani, per l'appunto.
Senese di nascita, orvietano di adozione, Lorenzo Maitani è stato uno scultore ed un architetto italiano vissuto tra la seconda metà del XIII secolo e la prima metà di quello successivo.
Di Mastro Matano (o Maitano) non sappiamo moltissimo; come tutti gli uomini del suo tempo, la sua data di nascita non è sicura (se non che è precedente al 1275), che agli inizi del Trecento si sposò con domina (gentildonna) Nicola ed ebbe quattro figli (maschi) e che intorno al 1310 era sicuramente ad Orvieto.
Il suo lavoro è stato così tanto apprezzato che gli venne concessa la cittadinanza il che, se pensate alla situazione dell'Italia comunale, era davvero un grande onore. A lui si associa, si sovrappone anche, la figura del Maestro Sottile, esecutore del baldacchino con sei angeli realizzato in bronzo e il cui scopo era la protezione di una statua in marmo della Madonna e due crocefissi lignei di incredibile bellezza e che sono legati a doppio filo proprio con il Duomo.
Ma perché questa (fortunata) scelta? 
Gli studiosi che dal settecento si sono interessati al Maestro e al Duomo di Orvieto si scopre che l'artista arrivò ad Orvieto con un nome ben consolidato.
Uomo di ingegno, capace di costruire opere strutturali di grande importanza, di contrafforti e strutture di copertura, egli possedeva una incredibile raffinatezza espressiva e artistica che riuscivano a rispecchiare le nuove esigenze culturali che progettuali della città e della loro massima espressione identitaria, il Duomo, per l'appunto. Questi ampliò in forme gotiche l'abside e il transetto e determinò, pur non terminandola, l'aspetto della facciata che vediamo ancora oggi.
Il Comune, comunque, non conclude la collaborazione con il Maestro con il solo Duomo, ma lo ingaggia anche per altri lavori: dal portico del campanile di Sant'Andrea, alla fonte di Piazza Maggiore, fino al restauro del Palazzo del Comune della città.
Lavori simili portano fama e lavoro e infatti Maitani lavora anche fuori dai confini della sua città di adozione (Perigua e Siena tra le tante).
Morì nel giugno del 1330, quando aveva circa 55 anni, seguito pochi anni dopo dalla moglie. Anni dopo gli orvietani ne ricordarono la memoria con una lapide che venne in origine murata nella parete laterale del Duomo.
La sua opera, comunque, era ben lontana dall'essere compiuta. La fortuna del Duomo e della sua città fu anche in questo caso data dalla scelta degli eredi spirituali del Maestro: la sua opera non venne infatti mai snaturata, nè allontanata dal suo progetto originario, ma piuttosto aggiornarono senza smentire i disegni del Maitani.
Giudizio finale.
Fonte:
blogcamminarenellastoria.wordpress.com/
I nomi furono tanti, come gli anni che arrivarono al compimento del Duomo, arrivato con la conclusione dei lavori della facciata nella metà del XIV secolo con Ippolito Scalza.
Maitani fu uno dei grandi artisti italiani che rimangono prevalentemente sconosciuti, per quanto il loro talento sia tuttora indiscutibile di cui ci rimane il fine intelletto e il gusto impeccabile visibile nella facciata del Duomo dove possiamo ammirare le Storie della Genesi e il Giudizio Finale e i rilievi sui pilastri che completano il ciclo del destino umano, nel disegno della vetrata dell'abside del Duomo, i suoi crocefissi lignei (già sopra citati) ed il progetto del castello di Montefalco, suggestivo come una storia incantata.










Approfondimenti
Medioevo, il passato da ricoprire, Maggio 2010

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