giovedì 27 giugno 2019
Aggiornamenti e divagazioni
La copertina della fanfiction... ovviamente |
A quest'ora pensavo di aver finito Annoiati Pericolosi, invece ho appena pubblicato Lettera LXVII (wattpad) e la Lettera LXVIII (wattpad) due brevi email, quindi ho preferito pubblicarli assieme, anche perché le avevo pronte.
Ho messo una pseudo perla di saggezza al Visconte... bah.
Il problema non è l'esigenza di scrivere, ma la stanchezza dopo dodici ore di lavoro senza fermarmi.
Nelle ultime settimane ho avuto solo domenica scorsa come giorno di riposo.
Due domeniche prime ho lavorato fino alle 22 di sera.
Ammetto di stimare Stephen King quando scriveva la notte perchè non riusciva a non farlo. Quando mi libero del lavoro, io riesco solo a buttarmi sul letto e dormire.
Esco poco ma ho anche pochi soldi da spendere (se non nessuno) e quindi comunque non potrei fare molto.
La mia fortuna di non fare un lavoro logorante fisicamente, viene sostituita dalla sfortuna di fare un lavoro stancante mentalmente. Parlare di sfortuna e fortuna è stupido, tutti i lavori hanno pro e contro, ma il mio contro è il nervo sciatico che si fa sentire, occhi provati da una luminosità a loro nociva, il collo che duole... sì. Faccio un lavoro da pc. Ma non ho cinque minuti per scrivere per me.
Forse è perchè il mio lavoro non è quello da impiegato, per fortuna.
Certo... la mia fortuna principale è che scrivo prevalentemente a mano, quindi posso non stare davanti alla tastiera quando faccio evaporare un po' il mio cervello... ma questo non mi aiuta a pubblicare la storia di cui sopra...
Volevo lasciarvi una citazione, ma non saprei più quale.
domenica 9 giugno 2019
Pubblicato un nuovo capitolo di Annoiati Pericolosi: la Lettera LXVI (wattpad) .
Ho reso il Visconte ancora un po' sboccato. Lo adoro.
Ho reso il Visconte ancora un po' sboccato. Lo adoro.
mercoledì 5 giugno 2019
TRACCE CRIMINALI
Il genere poliziesco non è mai stato esattamente il mio preferito. Ho però provato a scrivere qualcosa, ma come spesso accade quando si vuole scrivere qualcosa di credibile, bisogna documentarsi almeno un po'. In verità a me non piacciono molto le storie di omicidio, amo solo la questione legata al mistero. Di cronache reali ne faccio volentieri a meno se non hanno almeno un secolo... ma a volte
neanche quello.
Fonte dell'immagine: http://www.simenon-simenon.com/ |
Se si vuole scrivere un romanzo storico, sicuramente devi interessarti a quello che era il costume dell'epoca. Insomma, non puoi dire che mangiavano pomodori nell'Italia del medioevo, giusto?
Poverini... non sanno cosa si perdevano.
Lo stesso comunque si dovrebbe provare a fare per i tempo moderni.
Ci sono comunque due filoni: quello alla CSI (non per me) e quello alla Maigret (un capolavoro che non ho ancora il coraggio di leggere ma solo per invidia, oltre al poco tempo).
Io ho provato spesso interesse per i libri di Fratello Cadfael e i Casi dell'ispettore False entrambi scritti dalla squisita penna di Ellis Peter (pace all'anima sua), nonché le opere poliziesche ambientate nel mondo dell'arte di Iain Pears.
Quest'ultimo è davvero interessante da leggere perché, contrariamente ad altra gentaglia, si è documentato non solo su quello che è il mondo dell'arte, ma anche di come è strutturata la polizia italiana. Nella Postfazione de "Il caso Raffaello" lui parla del suo "errore" della realtà: sapeva infatti, come in verità pochi sanno anche in Italia (e io sì, ma per qualcosa che non dipendeva da me) c'è un reparto speciale di Carabinieri che si occupa del recupero di opere d'arte rubate; mentre negli altri Paesi non hanno una sezione così specialistica (e fa figo, perché i nostri sono i migliori) e spesso sono le compagnie di assicurazioni che hanno personale adeguatamente preparato, solo che poi ha preferito creare un Ispettore di Polizia, che probabilmente era più nelle sue corde anche come inglese, visto che loro hanno gli ispettori di Polizia, ma non i carabinieri.
Fonte: https://www.amazon.com/ |
Comunque, qualche mese fa, ho avuto un buono amazon che, tra una cosa e l'altra, mi ha fatto acquistare anche il libro scritto a quattro mani da Massimo Picozzi (che seguo su Radio105) e Carlo Luccarelli ("questo è un mistero davvero misterioso") Tracce Criminali.
Non so esattamente cosa mi aspettassi, ma pensavo meglio.
Troppi bocconi vari di tanto e nulla, troppe storie riassunte in qualche modo, in maniera spicciola. Conoscendo la capacità narrativa dei due, mi aspettavo meglio. Mi è piaciuto davvero solo il Caso Matteotti.
La cosa interessante, invece, è la spiegazione delle tecniche di investigazione. Semplice, comprensibile, corta. Qualche informazione ed è ben spiegata di cui le storie sono i casi esplicativi. Si può conoscere così le tecniche di investigazione e quindi avere idea di come potrebbe essere un'indagine.
Sarebbe stato bello se una tecnica fosse stata analizzata meglio, con più storie meglio analizzate... o forse è colpa mia. Avrei dovuto provare con un altro libro.
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